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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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American Art 1961-2001 la storia dell'arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti decisivi della storia americana, la guerra del Vietnam e l'attacco alle Torri Gemelle. |
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Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.
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Silvio Tomasoni scultore
di Vilma Torselli
pubblicato il 19/05/2020 |
"Non ha l’ottimo artista alcun concetto ch’un marmo solo in sé non circoscriva col suo cuperchio, e solo a quello arriva la man che ubbidisce all’intelletto”. |
Come nasce la creazione? Quando comincia? Da dove parte? Da un’idea astratta presente nella mente dell’artista? Da una sorta di messaggio subliminale che la materia gli invia? Oppure tutto è già scritto e custodito all’interno della materia, basta solo cercarlo e portarlo alla luce?
"Non ha l’ottimo artista alcun concetto ch’un marmo solo in sé non circoscriva col suo cuperchio, e solo a quello arriva la man che ubbidisce all’intelletto” diceva un grande del '500, l’intelletto, l’atto creativo consapevole, guida la mano alla scoperta della “verità del materiale” - così la definisce Tomasoni - che si ritrova nel taglio diretto dove resta l’impronta della fatica del fare.
Il gesto, l'atto materiale ed anatomico con il quale l'artista si relaziona con la materia, declinato in mille modi diversi tutti espressivi di diverse visioni del mondo, ha il fascino di un antico rituale che stabilisce un rapporto dialettico tra materia e idea, le fasi della lavorazione lo documentano passo per passo.
Come sempre, le sculture di Tomasoni non prescindono dal suo rapporto empatico con la natura, dalla quale sembrano essere forgiate più che dalla mano dell’uomo, forme morbide, levigate, memori di un lavoro paziente ed amorevole fatto di gesti lenti, calmi, pensosi che le accompagna dalla nascita alla compiutezza.
Fonte ininterrotta di ispirazione per l'artista è la scultura di Henry Moore, le sue forme monumentali di insospettabile leggerezza che paiono modellate dagli eventi naturali, dal vento, dall’acqua e da millenni di tempeste nello spazio fluido di un fiume che scorre scavando continuamente il suo alveo, primitive e raffinate al tempo stesso, nelle quali ogni artista si può riconoscere perchè sono dentro di lui da tempo immemorabile, arcaiche, eterne e atemporali, perché "L’Arte è un’attività universale e perenne senza separazione fra il passato e il presente", questo afferma Moore.
In questo caso, la forma "sfrutta (anche) la suggestione cromatica del marmo rosa aurora" dice Tomasoni, la luce scivola sulle pareti curve accese da sfumature rosate animando con delicato gioco di luci ed ombre scenari mutevoli, le venature del marmo come tracce sottopelle che ci portano in profondità.
L'opera è compiuta, libera di andare da chi saprà accoglierla.
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link:
Silvio Tomasoni alla libreria Bocca
Il fascino del male. Silvio Tomasoni
Martinengo (BG), Silvio Tomasoni. ENTROPIA
Un lupo in riva al mare
Silvio Tomasoni, intervista
Silvio Tomasoni, "Oltre lo specchio"
Silvio Tomasoni, "Ogni tanto ritorni"
Silvio Tomasoni, Foglie ostinate
Silvio Tomasoni, “Uovo di poeta” |
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