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Testi e commenti di Vilma Torselli su Antithesi, giornale di critica d'architettura. Il più letto in Artonweb:fotografia |
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Massimo Recalcati, "Il mistero delle cose. Nove ritratti di artisti", l'arte alla luce della psicanalisi per "far esistere il miracolo della pittura". |
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Milano, nuovo Museo di Arte Etrusca con un’incredibile sala ipogea creata dallo studio Mario Cucinella Architects. |
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III edizione del concorso di fumetto e illustrazione “Sensuability & Comics”, per informare e sensibilizzare sul tema della sessualità e della disabilità attraverso l'arte.
Scadenza 15 gennaio 2021. |
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La Giuria di In/arch, presieduta dal filosofo e allievo di Gillo Dorfles, Aldo Colonetti, ha conferito all’unanimità il Premio alla Carriera a Giuseppina Grasso Cannizzo. |
In Italia
Cuneo, mostra nella Chiesa di San Francesco "E luce fu", opere di Giacomo Balla, Lucio Fontana, Olafur Eliasson, Renato Leotta.
Fino al 14 febbraio 2021. |
All'estero
Ai musei d'Orsay e dell'Orangerie una mostra con una sessantina di dipinti e circa quaranta disegni, dedicata al cosiddetto “periodo Renoir” di René Magritte, dal 10 febbraio al 21 giugno 2021.
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Realismo Magico
di Vilma Torselli
pubblicato il 26/03/2007 |
Ritorno alla tradizione figurativa
della classicità rinascimentale e rappresentazione del
mondo nei termini di un realismo meticolosamente mimetico raffinato
ed accurato, alla ricerca della dimensione mitologica della
natura. |
La definizione di Realismo Magico identifica
non tanto un sodalizio tra artisti intorno a una rivista o ad
una formulazione teorica (come è il caso di "Valori
Plastici" e di "Novecento"), ma un "modo"
di concepire l'arte elaborato negli anni '20 dallo scrittore
Massimo Bontempelli in Italia e dal critico Franz Roh in Germania:
è un filone fondamentale di Novecento che si ricollega
direttamente alla tradizione figurativa della classicità
rinascimentale italiana, di cui recepisce la rappresentazione
del mondo nei termini di un realismo meticolosamente mimetico
in un linguaggio raffinato ed accurato che attinge ad un sospeso
senso di incanto e di attonita immobilità.
Espressione più eloquente di questa corrente sono le
arcaicizzanti composizioni di Giorgio De Chirico, celebrativi
riciclaggi degli stereotipi della pittura classica, emblema
di una classicità che ratifica il tramonto del dinamismo
futurista per una ricerca di assoluto di impronta metafisica che attribuisce all'immagine un significato al di là
di quanto è da essa rappresentato ed insegue la dimensione
mitica della realtà, il suo valore magico.
Altri rappresentanti della corrente sono Antonio Donghi,
Riccardo Francalancia, entrambi di formazione romana, Cagnaccio
di San Pietro (Natalino Bentivoglio Scarpa), come Casorati sostanzialmente un isolato, oltre a Menzio, Chessa, Guidi
e Trombadori.
Si dà per scontata l'idea di eccesso di accademismo
che la critica ha sin da subito attribuito a questo movimento,
anche se alla luce di una valutazione più obiettiva
e moderna non è difficile vederlo come anticipazione
di certe tendenze iperrealiste che in seguito si manifesteranno
non solo in Europa, anch'esse generate da un rigetto verso
linguaggi artistici giudicati eccessivamente provocatori e
distruttivi, le avanguardie allora, l'astrattismo in epoca
più recente.
Il limite del Realismo Magico sta probabilmente nel fatto
che il suo proclamato ritorno all'ordine assume valore anche
politico, all'interno di un contesto storico particolare,
prettamente italiano, che finisce per trasferire i suoi limiti
culturali anche al movimento, tuttavia la pittura metafisica
di De Chirico riesce a superare la contingenza e ad assumere
importanza oltre i confini nazionali, divenendo autorevole
premessa alla definizione del Surrealismo europeo.
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