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Cento anni dalla morte di Antonio Sant'Elia
di Vilma Torselli
pubblicato il 4/07/2016
Nel centenario della morte, l'inspiegabile dimenticanza della cultura ufficiale per Antonio Sant'Elia, architetto visionario dalla vita troppo breve.

Cento anni fa, il 10 ottobre 1916, moriva Antonio Sant'Elia (1888-1916), colpito al capo durante un'azione bellica sul fronte carsico, caduto in una guerra alla quale aveva partecipato come volontario arruolandosi nel luglio del 1915 senza aspettare la chiamata alle armi, divenendo, forse anche per la sua morte precoce, il simbolo del rinnovamento in cui il primo novecento ha fermamente creduto ed in nome del quale molti hanno indirizzato le proprie aspirazioni, talvolta, come lui, senza poterle sviluppare oltre i limiti temporali di una comune sorte avversa. Leggi la pagina su Sant'Elia

Stranamente, in un paese in cui le celebrazioni (a volte) si sprecano, a livello sia nazionale che locale pochi sono i segni di memoria per Antonio Sant'Elia, persino a Como, città natale dove nel 1921 è stata traslata la salma dalla primitiva sede nel Carso monfalconese.
Se non la memoria, almeno la smemoratezza non è passata inosservata: "Como, la sua giunta e in particolare l’assessore alla cultura Luigi Cavadini rischiano di passare alla non-storia, rinunciando a ricordare, nel centenario della morte, uno dei concittadini illustri, Antonio Sant’Elia" (Angelo Crespi, 'Imperdonabili smemoratezze: Como dimentica Sant'Elia e il futurismo')

Può essere che il nome di Sant'Elia sia stato in parte oscurato dalle celebrazioni di eventi più grandi di lui, la Grande Guerra del '15/'18, il Futurismo italiano, la morte di Umberto Boccioni, personaggio più popolare, avvenuta nello stesso anno, e che tutto ciò abbia fatto passare in secondo piano la genialità avveniristica del suo operare, rimasto, questo è vero, teorico ed astratto per la morte prematura a solo 28 anni.
Certamente, a tutt'oggi non si è ancora sciolto il dubbio se le utopie di Sant'Elia siano state solo sprazzi visionari irrealizzabili o verità premature in un mondo che non era pronto ad accoglierle.
E' il tema di un evento inaugurato nel 2013 e sviluppato in un triennio, 'La città nuova. Oltre Sant'Elia. Cento anni di visioni urbane', dove il nome di Sant'Elia, con l'esposizione di 50 disegni di proprietà del Comune di Como, viene accostato a quelli dei grandi utopisti del '900 quali Fernand Léger, Mario Sironi, Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Fritz Lang, Yona Friedman, Chris Burden, Carsten Höller e altri.

Se è vero che i progetti di Sant'Elia non furono mai realizzati, è anche vero che sono l'unica documentazione di una stagione dell'architettura italiana che senza di lui non avrebbe lasciato traccia nella storia, rappresentando la sua opera una sintesi generale prodigiosamente profetica di quelle che saranno le direttive fondamentali secondo le quali si svilupperà tutta l'architettura moderna seguente nei modi del funzionalismo dell'International Style, il razionalismo dell'Esprit Nouveau e di le Corbusier, lo strutturalismo di Mies van der Rohe , l'architettura organica e l'integrazione ambientale di Wright , l'ingegnerismo di Calatrava.

L’utopia come spesso accade, precede ogni nuova partenza, compiendo uno scatto in avanti che non si spiega, ma che spesso realizza il futuro, la Città Nuova che sorge nei disegni di Sant'Elia è la megalopoli dei grattacieli, delle metropolitane, dei megastore, piena di stimoli ed opportunità, forse è New York, o Tokyo, o Dubai...... le capitali del mondo sognate da un giovane architetto che la sorte ha privato del futuro in cui realizzarle.

Tuttavia le celebrazioni a lui personalmente dedicate sono state veramente poche:
A Monfalcone, dove morì e venne sepolto nel cimitero della brigata “Arezzo”, per il quale aveva progettato il portale d’ingresso e la sistemazione delle sepolture, Sant'Elia è stato ricordato nell'ambito del progetto 'Le ali sulla storia', pensato in occasione della ricorrenza del Centenario della Grande Guerra, una tragedia che ha cambiato radicalmente il corso della storia non solo italiana. L'avvio all'evento è stato dato da una mostra (15/31 maggio 2014) dedicata a Sant'Elia e allestita nel “Salone dell'architettura, restauro e paesaggio”, restauro realizzato grazie al progetto europeo Macc (Modern art conservation center). Anche per la trincea del Carso monfalconese dedicata a suo nome sono in via di completamento lavori di recupero nell'ambito della realizzazione del Parco Tematico della Grande Guerra.
La mostra ha esposto al pubblico una quindicina di opere originali prestate dalla pinacoteca di Como, tratte da 'La Città Nuova', la metropoli sognata e disegnata in visioni spaziali ed urbanistiche che costituiscono per l'epoca la summa della modernità e recepiscono l'avveniristico concetto di uno spazio architettonico dilatato in quello urbanistico, attribuendo un preciso valore progettuale allo spazio aperto.

Attualmente una pagina facebook annuncia che si sta organizzando un "Comitato per celebrare Antonio Sant'Elia (Como, 30 aprile 1888 - Monfalcone, 10 ottobre 1916) nei 100 anni dalla morte"

Altra iniziativa si colloca a Reggio Calabria, dove, ci dicono, all’architetto Sant’Elia, nel centenario della morte, la Sezione Giovanile dell’Associazione Culturale Anassilaos dedica un incontro tenutosi il 17 maggio alle 18 presso la Sala di San Giorgio al Corso con l’intervento di Claudio Sergi, responsabile giovanile Sezione Architettura e Design.

Oltre a ciò, il silenzio.

link:
Futurismo
Il Futurismo fra Firenze e Fiume
Futurismo

DE ARCHITECTURA
di Pietro Pagliardini


blog di Efrem Raimondi


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