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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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American Art 1961-2001 la storia dell'arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti decisivi della storia americana, la guerra del Vietnam e l'attacco alle Torri Gemelle. |
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I vincitori del Premio Pritzker per l'architettura 2021 sono Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal: talento, visione e impegno per migliorare la vita delle persone. |
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Al Palazzo Ducale di Genova, dal 9 settembre 2021 al 20 febbraio 2022 grande mostra di Maurits Cornelis Escher. |
All'estero
Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.
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SCHWARZES SCHAF
di Cecilia Caliari
pubblicato il 17/04/2013 |
Una critica forte all'emarginazione e alla violenza, con la proposta per qualche soluzione. |
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Ascanio Celestini ha aperto la rassegna “Alice nello specchio” all' Istituto Italiano di Cultura leggendo la parte iniziale della “Pecora Nera”.
Con la sua delicatezza forte e la sua ironia sottile e tagliente è riuscito a trasportare il pubblico, quasi interamente italiano, destreggiandosi, come suo solito, tra picchi di comicità e baratri di serietà amarissima.
La storia, narrata in prima persona trasforma il protagonista in simbolo di un attitudine, quasi di un malessere, diventa un' analisi forte ma costruttiva per mezzo della quale si critica l'emarginazione e la violenza, ma si propongono anche soluzioni.
La pecora nera è l' escluso, il diverso, la persona spersonalizzata. Può essere un bambino deriso dalla classe, un adulto allontanato dalla società e rinchiuso in manicomio o in carcere, o una donna, categoria purtroppo ancora largamente discriminata nella nostra società.
Chiunque venga nella complessità della sua persona definito unicamente dalle caratteristiche negativa di se stesso e ridotto a semplice oggetto diventa e si sente una pecora nera.
Dalle parole dell'autore emergono la pericolosità della semplificazione a tutti i costi, del linguaggio usato impropriamente, così come l'isolamento verso cui ci portano anche i luoghi che sembrano più familiari, come ad esempio il supermercato.
Ascanio Celestini risulta brillante come sempre anche nel dibattito post-lettura in cui racconta esperienze e sensazioni che lo hanno portato a scrivere, e ricorda infine che la malattia è un comportamento qualsiasi reiterato, noi non impazziamo solo grazie al tessuto delle relazioni sociali che ci mantiene “normali”.
Link
http://www.mondolibro.de/
http://www.ascaniocelestini.it/ |
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