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Iseo, Christo Javacheff: camminare sulle acque
di Vilma Torselli
pubblicato il 31/05/2016
Dal 18 giugno al 3 luglio a Iseo un progetto di Christo e Jeanne-Claude Javacheff, della serie Water Projects, disegna una surreale passeggiata sulla superficie delle acque del lago.

Dal 18 giugno al 3 luglio 2016 sul lago d'Iseo e nell'omonimo territorio comunale prenderà vita una scenografica installazione di Christo Javacheff, The floating piers, una lunga passeggiata su una serie di pontili galleggianti sull'acqua per oltre 4 km, larga 16 metri, che impiega 70.000 metri quadri di tessuto giallo-arancio distesi su un sistema modulare di 200.000 cubi in polietilene ad alta densità.
L'opera, della serie Water Projects, fa parte dei 37 progetti non ancora realizzati dall'artista, ma già elaborati in collaborazione con la moglie Jeanne-Claude, scomparsa nel 2009.

Si tratta, come spiega l'autore, di "progetti iniziati dalla fine degli anni sessanta che non hanno a che fare con la superficie dell'acqua, ma sul contrasto tra la fluidità dell'acqua e l'arte. Sono progetti fisici: significa che ci sono chilometri di spazio nei quali devi camminare, dei luoghi in cui devi stare: non è qualcosa da guardare, ma un posto nel quale muoverti. E' tutto fisico, reale, non è cinema, sono cose vere: il vento, il sole, il tempo che devi trascorrerci. E questa è la parte più importante di tutti i nostri progetti".

L'evento attorno a questa opera record promette di essere epocale, sia per i costi di realizzazione (15 milioni di euro tutti autofinanziati con un introito per le casse comunali stimato in 49 milioni), che per il numero dei visitatori previsti (700.000), che per i lavoratori dell'indotto (circa 600 tra maestranze, addetti alla sicurezza, montatori e personale tecnico).

Alla soglia degli ottantuno anni, Christo Vladimirov Yavacheff realizza il progetto forse più ambizioso e visionario della sua lunga carriera e lo fa in un piccolo comune lombardo, Iseo, dove il sindaco Riccardo Venchiarutti dichiara candidamente: "Come facevamo a dirgli di no?", dopo che 'di no' glielo avevano detto a suo tempo le autorità di Rio de la Plata (1970) e di Tokyo (1995) negandogli le autorizzazioni necessarie.

Da anni Christo Javacheff compie, con i suoi celebri impacchettamenti, operazioni ambientali vicine alla Land Art di grande incidenza sul paesaggio naturale e su quello architettonico, in particolare con i suoi "Wrapped Buildings" ci induce a riflettere sulla perdita e l’assenza di una realtà nota che ci viene improvvisamente sottratta, obbligandoci a ricostruirne il ricordo pena lo smarrimento delle importanti coordinate spazio-temporali di riferimento sulle quali è costruito il nostro senso del presente, del passato, dell’identità storica.
L'effetto sia visivo che emotivo punta sullo sforzo immaginativo che l'osservatore è chiamato a compiere per ricostruire il ricordo di ciò che, con l'impacchettamento, è diventato invisibile o, come nel caso dei pontili galleggianti, di ciò che di solito è radicalmente diverso da come ci viene proposto per pochi giorni da un punto di vista inedito e sorprendente, il lago come nessuno lo ha mai visto né immaginato grazie ad una esperienza unica.
La promessa evangelica viene dallo stesso autore: "Camminerete sulle acque, meglio se verrete senza scarpe.. ...Sarà una passeggiata di tre chilometri, sentirete le onde sotto i piedi." 

Questa rappresentazione effimera, provvisoria, instabile, fluttuante, introducendo artificialmente un mutamento nella struttura naturale inventa una nuova modalità di interazione con la natura: partendo da un progetto concettuale di rimodellazione del paesaggio, l'artista ci invita a riflettere su una realtà manipolata dall'azione dell'uomo e sulle indotte modificazioni percettive del rapporto tra uomo e spazio, uomo e ambiente, uomo e acqua.
Aprendo le porte di un mondo onirico dove tutto è possibile, anche camminare sulle acque, un Christo pagano invita ad un percorso quasi mistico, lontano dalla ragione, dalla logica, dalla materialità, per arrivare in un modo che mai nessuno ha sperimentato prima in un luogo dove pochi possono arrivare, quello del sogno, della visione, dell'immaginario, un luogo sacrale che, per preservare il suo mistero, entro quindici giorni sparirà per non essere più rintracciabile se non sulla rotta delle emozioni.

L'opera verrà realizzata, installata e rimossa a cura e spese dell'artista, tutti i lavoratori che hanno partecipato alla costruzione sono stati regolarmente assunti e retribuiti, l'autore non riceve compensi o royalties su foto o film o libri, il materiale galleggiante verrà riciclato industrialmente, l'accesso ai pontili sarà gratuito.
Nulla rimarrà di questa straordinaria avventura tranne una traccia documentale, fotografica o cinematografica, e un indelebile ricordo nella memoria di chi avrà avuto il privilegio di farne parte.
E' lo stesso artista che lo dice, quando, in risposta a chi chiede: "Ma quindi non rimane niente?" replica: "Resterà nei vostri cuori."

Ultime notizie
(21/06/2016):
"Per interventi di manutenzione straordinaria dalle ore 21 di oggi alle ore 7 di domani mattina il tratto della passerella da Peschiera fino all’Isola di S. Paolo verrà chiuso (cambio dell tessuto giallo ndr.).

(22/06/2016) La società The Floating Piers comunica che l'opera rimarrà chiusa dalla mezzanotte di giovedì 23 giugno alle 7.30 del venerdì 24 per manutenzione, già dalle 22 del giovedì non sarà più possibile accedervi.


(23/06/2016) Per ordine del prefetto di Brescia la passerella chiuderà da mezzanotte alle sei del mattino ogni giorno, fino al 3 luglio, per attività di manutenzione (rammendi o sostituzioni del telo, pulizia, igiene pubblica)

(26/06/2016) "Ma dov'è finito il buon senso?": Un soccorritore racconta

(27/06/2016) Il Codacons ha depositato un esposto alla Corte dei Conti della Lombardia per chiedere conto di quanto effettivamente costi all'amministrazione pubblica garantire accesso, sicurezza e vigilanza all'opera.
Altre denunce arrivano da Legambiente circa l'impatto dei visitatori sulle strutture pubbliche.

(18/08/2016) A chiusura avvenuta, un bilancio economico dell'evento, sul quale la Corte dei Conti ha aperto un'indagine.

In concomitanza allo svolgimento di The Floating Piers, avrà luogo una mostra curata da Germano Celant in collaborazione con l’artista e il suo studio, dove per la prima volta saranno esposti i progetti di Christo e Jeanne-Claude legati all’elemento acqua, con la presenza di più di 150 documenti tra studi preparatori, disegni, collage, modelli in scala, fotografie dei progetti realizzati, video e film.

La mostra vuole ricostruire storicamente, dal 1961 ad oggi, il percorso artistico, le fasi progettuali, le realizzazioni definitive degli interventi legati all’acqua e per quest'ultima progettazione sarà possibile avvalersi di una sezione informativa e interattiva dove seguire in progress le fasi realizzative, conoscere da vicino, virtualmente o concretamente, i materiali impiegati e visionare in live streaming foto e video postati in tempo reale dai visitatori che si trovano sul camminamento.
Brescia
Museo di Santa Giulia
Christo and Jeanne-Claude - Water Projects
dal 7 aprile al 18 settembre 2016
link:
Christo Javacheff,"Valley Curtain"
Architettura e fantasmi
I lavori
La mostra a Brescia

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di Pietro Pagliardini


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